Su Repubblica di oggi c'erano ben 2 pagine dedicate al risultato delle elezioni giapponesi:
Il terzo articolo è un'intervista a un economista, Takehito Yamamoto, che fa considerazioni interessanti sulla situazione giapponese, che coi dovuti distinguo sono in parte applicabili anche alla nostra.
Il secondo articolo è invece un pezzo abbastanza informato sulla società giapponese, ed è meno superficiale di quel che sembra ;-)
Infine il primo articolo è abbastanza informativo e tocca un sacco di punti, ma visto che li ho elencati in ordine contrario è evidente a questo punto che è quello che ho gradito di meno: (stra)parla di "Trionfo democratico", "fine dell'imperiale democrazia ereditaria", "funerale della superpotenza dei vecchi, fondata sull'indissolubile intreccio tra nepotismo politico, burocrazia onnipotente e lobbismo industriale". Ci dice che Yukio Hatoyama, il nuovo Primo Ministro, è "alla quarta generazione in parlamento, tanto da essere definito il Kennedy giapponese". E la spiegazione di questo trionfo è che "a pochi mesi dall'asceda di Barack Obama alla Casa Bianca la gente ha scelto l'opposizione americana: la fiducia nel potercela fare. Sull'esempio dei Laburisti inglesi nel 1997, ha mandato in pensione il liberismo conservatore orientato a destra che ha frenato il mondo negli ultimi 10 anni."
Che sviolinata per un liberal come me! Mi metterebbe quasi di buon umore da sola. Peccato che, essendo parecchio interessato al Giappone, so cose che l'articolo ben si guarda dal dire. Per esempio che Hatoyama viene si da una famiglia da quattro generazioni in parlamento. Ma stavano al governo con il LDP. Che il fratello di Hatoyama era ministro degli interni del Governo uscente di Taro Aso, prima che si dimettesse a giugno. Che la madre di Hatoyama praticamente di cognome fa Bridgestone. E che negli anni '50 il nonno di Hatoyama conquistò il potere scalzando dal governo il nonno di Taro Aso.
Repubblica, quand'è che la smetti su una pagina di lamentarti come lavorano i giornalisti di Berlusconi mentre su quella di fianco fai esattamente la stessa cosa?
«Tokyo, svolta storica trionfo democratico»
«La "Nazione di dodicenni" che ha deciso di disubbedire»
«Reagiremo alla crisi economica proprio come dopo Hiroshima»
Il terzo articolo è un'intervista a un economista, Takehito Yamamoto, che fa considerazioni interessanti sulla situazione giapponese, che coi dovuti distinguo sono in parte applicabili anche alla nostra.
Il secondo articolo è invece un pezzo abbastanza informato sulla società giapponese, ed è meno superficiale di quel che sembra ;-)
Infine il primo articolo è abbastanza informativo e tocca un sacco di punti, ma visto che li ho elencati in ordine contrario è evidente a questo punto che è quello che ho gradito di meno: (stra)parla di "Trionfo democratico", "fine dell'imperiale democrazia ereditaria", "funerale della superpotenza dei vecchi, fondata sull'indissolubile intreccio tra nepotismo politico, burocrazia onnipotente e lobbismo industriale". Ci dice che Yukio Hatoyama, il nuovo Primo Ministro, è "alla quarta generazione in parlamento, tanto da essere definito il Kennedy giapponese". E la spiegazione di questo trionfo è che "a pochi mesi dall'asceda di Barack Obama alla Casa Bianca la gente ha scelto l'opposizione americana: la fiducia nel potercela fare. Sull'esempio dei Laburisti inglesi nel 1997, ha mandato in pensione il liberismo conservatore orientato a destra che ha frenato il mondo negli ultimi 10 anni."
Che sviolinata per un liberal come me! Mi metterebbe quasi di buon umore da sola. Peccato che, essendo parecchio interessato al Giappone, so cose che l'articolo ben si guarda dal dire. Per esempio che Hatoyama viene si da una famiglia da quattro generazioni in parlamento. Ma stavano al governo con il LDP. Che il fratello di Hatoyama era ministro degli interni del Governo uscente di Taro Aso, prima che si dimettesse a giugno. Che la madre di Hatoyama praticamente di cognome fa Bridgestone. E che negli anni '50 il nonno di Hatoyama conquistò il potere scalzando dal governo il nonno di Taro Aso.
Repubblica, quand'è che la smetti su una pagina di lamentarti come lavorano i giornalisti di Berlusconi mentre su quella di fianco fai esattamente la stessa cosa?