Ho trovato un articolo di ESTREMA simpatia sul numero di oggi di Il Bologna, del gruppo EPolis.
Il Bologna (che è Free Press 'seria') ha in genere una media di vaccate più bassa della stampa 'vera', ma oggi una articolista (Valentina Lo Bianco) si esibisce con un "bellissimo" articolo sui risultati di una ricerca portata a termine (tra gli altri) da due giovani astronome italiane.
Cito parte dell'articolo perché Il Bologna si può scaricare in PDF dal loro sito ma non ha pagine linkabili:
Bellissima notizia no? Peccato che per interesse personale sia abbonato ai feed di SpaceDaily e già stamattina mi era capitato di leggere quanto segue:
Ma visto che si tratta di un sito di chiara impostazione anglosassone, di sicuro in fondo saranno citati in dettaglio anche gli istituti coinvolti e i finanziamenti no? Ho controllato, non si sa mai:
Come dire: non solo Violette Impellizzeri non stava lavorando in Italia allora (il MPIfR è il Max Planck for Radioastronomy) ma pure Paola Castangia che pure è dell'Osservatorio di Cagliari allora stava lavorando con una borsa di studio del Max Planck. Come dire, non con soldi italiani.
E ovviamente cosa sta facendo ora Violette Impellizzeri?
L'articolo de Il Bologna prosegue spiegando un po' meglio le cose, e parlando di un programma "Master & Back" che a quanto dicono finanziava Paola Castangia: il programma permette di completare un master all'estero e poi tornare in Italia. Mi sembra però quantomeno strano che SpaceDaily (che in genere cita le fonti direttamente) non parli di questo programma ma citi primariamente la borsa di studio del Max Planck. Se anche tutti e due avessero ragione (e la borsa di studio fosse cofinanziata) saremmo comunque in una situazione in cui 2 italiane, pagate con soldi stranieri per la maggior parte, hanno fatto una scoperta usando installazioni scientifiche straniere. Una poi è tornata in Italia, l'altra no.
Signor(in)a Lo Bianco, capisco che lei voleva attirare l'attenzione su un articolo interessante, un po' controcorrente e magari tirarci pure un po' su il morale, ma la prossima volta lasci perdere e veda di evitare di prenderci così clamorosamente per il Q...
Il Bologna (che è Free Press 'seria') ha in genere una media di vaccate più bassa della stampa 'vera', ma oggi una articolista (Valentina Lo Bianco) si esibisce con un "bellissimo" articolo sui risultati di una ricerca portata a termine (tra gli altri) da due giovani astronome italiane.
Cito parte dell'articolo perché Il Bologna si può scaricare in PDF dal loro sito ma non ha pagine linkabili:
La ricerca italiana nonostante tutto. Nonostante i tagli, le riforme e le “Onde” in piazza. Due giovani scienziate, Violette Impellizzeri e la cagliaritana Paola Castangia hanno scoperto la sorgente d’acqua più antica del cosmo mai osservata: ha 11 miliardi di anni e il ritrovamento potrebbe aprire nuove frontiere sulle tesi che ruotano attorno all origine dell Universo. Questa è una di quelle storie che, anche se solo per un poco, allontana lo spettro della fuga oltre confine delle nostre giovani menti.
Bellissima notizia no? Peccato che per interesse personale sia abbonato ai feed di SpaceDaily e già stamattina mi era capitato di leggere quanto segue:
A research group led by graduate student Violette Impellizzeri from the Max Planck Institute for Radio Astronomy has used the 100 m Effelsberg radio telescope to detect water at the greatest distance from Earth so far. (articolo completo)Hmmmm! Già per fortuna che i giovani talenti non fuggono all'estero eh signor(in)a Lo Bianco?
Ma visto che si tratta di un sito di chiara impostazione anglosassone, di sicuro in fondo saranno citati in dettaglio anche gli istituti coinvolti e i finanziamenti no? Ho controllato, non si sa mai:
The research team comprises Violette Impellizzeri as lead author, John McKean and Alan Roy, all from MPIfR's Very Long Baseline Interferometry Research group and Paola Castangia from Cagliari Observatory in Italy who had a scholarship at MPIfR when this research was done.
Come dire: non solo Violette Impellizzeri non stava lavorando in Italia allora (il MPIfR è il Max Planck for Radioastronomy) ma pure Paola Castangia che pure è dell'Osservatorio di Cagliari allora stava lavorando con una borsa di studio del Max Planck. Come dire, non con soldi italiani.
E ovviamente cosa sta facendo ora Violette Impellizzeri?
Violetta pursued the project as part of her PhD thesis and is now a postdoc at the National Radio Astronomy Observatory in Charlottesville/USA.
L'articolo de Il Bologna prosegue spiegando un po' meglio le cose, e parlando di un programma "Master & Back" che a quanto dicono finanziava Paola Castangia: il programma permette di completare un master all'estero e poi tornare in Italia. Mi sembra però quantomeno strano che SpaceDaily (che in genere cita le fonti direttamente) non parli di questo programma ma citi primariamente la borsa di studio del Max Planck. Se anche tutti e due avessero ragione (e la borsa di studio fosse cofinanziata) saremmo comunque in una situazione in cui 2 italiane, pagate con soldi stranieri per la maggior parte, hanno fatto una scoperta usando installazioni scientifiche straniere. Una poi è tornata in Italia, l'altra no.
Signor(in)a Lo Bianco, capisco che lei voleva attirare l'attenzione su un articolo interessante, un po' controcorrente e magari tirarci pure un po' su il morale, ma la prossima volta lasci perdere e veda di evitare di prenderci così clamorosamente per il Q...